“Il paesaggio non è soltanto, come lo intendono i geografi, lo spazio fisico costruito dall’uomo per vivere e produrre, ma anche il teatro nel quale ognuno recita la propria parte facendosi al tempo stesso attore e spettatore”.
Eugenio Torri
“Viaggio in Italia”, impresa del 1984 capitanata da Luigi Ghirri, fu senza ombra di dubbio l’evento che, più di altri, permise alla fotografia italiana di liberarsi dal pantano all’interno del quale era intrappolata, ferma tra vedute da cartoline di fotoamatori, sperimentatori alla ricerca di tecniche sensazionali e paparazzi nella costante ricerca dello scoop. “Un tipo di fotografia slegata cioé dai luoghi ‘reali’ e dalla consapevolezza linguistica del mezzo”, come scrive Elena Bordignon. Il progetto artistico “The Thin Line” della fotografa Giada Ripa, riesce nell’intento, messo in luce da Pippo Ciorra il cui testo è inserito all’interno del libro ad inquadrare il terreno concettuale sul quale il progetto si muove, di raccontare “[…] come in poco più di vent’anni la sensibilità e la consapevolezza di attori industriali ed economici siano cambiate […] in meglio”. Continua mettendo in evidenza quanto la fotografa sia abile nel costruire “[…] una narrazione che tende a portare alla nostra attenzione estetica valori di rispetto e restauro di equilibri ambientali che richiedono una forte consapevolezza etica”. Il libro si configura quindi come la documentazione della perlustrazione lenta e precisa, da Nord a Sud, dei territori nel cui sottosuolo ospitano reti e infrastrutture attraverso le quali scorreranno gas verdi come idrogeno e biometano, capaci di avvicinare sempre di più le persone alle fonti di energia rinnovabili, e di conseguenza maggiormente rispettose dell’ambiente. Una viaggiatrice, la fotografa, che documenta tali territori e l’umanità che questi posti li abita. Ecco quindi che nel libro vediamo susseguirsi diverse interviste fatte a persone che ha incontrato durante il suo peregrinare: un cercatore d’oro, un produttore di riso ecc. Uno sguardo dell’autrice in grado di testimoniare la convivenza paradossale e virtuosa nella quale la rete veloce si impegna a garantire o a migliorare un’efficienza basata sulla bassissima velocità; la convivenza tra paesaggio, riflessivo e lento, i personaggi, gli umani ma anche qualche splendido rappresentante del mondo animale.