Vera Muratet ha dieci anni, disegna benissimo ed è un’osservatrice attenta degli animali in città: non quelli chiusi nelle gabbie degli zoo, e nemmeno quelli al guinzaglio, ma quelli che vivono liberi. Sono scoiattoli, talpe e soprattutto uccelli di ogni tipo. Sono sempre molto giovani, come lei, e nei suoi disegni spesso parlano o sono accompagnati da didascalie scritte a mano. Nel libro i disegni di Vera si alternano alle fotografie del padre – anzi, come scrivono gli editori, le fotografie di Myr Muratet fanno da sfondo ai disegni di Vera.
In uno di questi, una serie di volatili si ritrovano in gruppo e si dicono: va tutto bene – va tutto sempre molto bene!
Il libro, edito da Francesca Todde e Luca Reffo, ha la misura dei piccoli erbari illustrati o dei volumi di ‘funghi mangerecci e velenosi’ che stanno impolverati sugli scaffali delle case dei nonni. Si apre con una foto di Vera seduta a terra, intenta a disegnare un martin pescatore: è il ricordo di quando gli editori l’hanno incontrata la prima volta. Si chiude poi con un saggio di François Chiron preceduto dalla biografia dell’autrice: ‘Mi chiamo Vera Muratet, ho dieci anni e abito a Parigi. Oggi sono andata a scuola, abbiamo avuto matematica, francese, storia e lettura. Domani avremo matematica, francese e arti plastiche e poi andrò a nuotare e a divertirmi.’
A noi, guardandolo, è venuto in mente Marcovaldo, quando chinandosi ad allacciare le scarpe scopre i funghi in città e ‘(gli) parve che il mondo grigio e misero che lo circondava diventasse tutt’a un tratto generoso di ricchezze nascoste (…).’
Va tutto bene. Finalmente qualcuno lo scrive al presente.
