“Questo lavoro è diviso in sette capitoli. Ciascuno racconta la storia di una casa. Ho conosciuto queste case per motivi differenti. In alcune ho vissuto, altre erano abbandonate…case che ho visitato, case che ho posseduto, case di altre persone. Tutte raccontano qualcosa che cercavo in anni di spostamenti. Ciascuna casa descrive un mondo interiore complesso, senz’altro legato alla mia vita personale, ma anche, spero, all’esperienza collettiva. Queste case parlano di passaggio e intimità.” (Lorenzo Castore)
“Ultimo Domicilio” nasce, ancora inconsapevolmente, nel 2008 quando, durante un viaggio a Sarajevo e Mostar, Castore fotografa interni di case abbandonate durante la guerra, lasciate dietro di sé da un giorno all’altro insieme a tutti gli effetti personali appartenuti a chi le abitava.
Nel corso degli anni il lavoro si sviluppa in una struttura solida, funzionale e del tutto personale, come è la modalità di Castore. Le case della guerra di Sarajevo e Mostar incontrano in questo lavoro la casa della storia (Finale Ligure), la casa della gioventù e della poesia (Casarola), la casa della ricerca di un padre (Brooklyn), la casa della madre (Fontensy Mauvoisin) e la casa di un nuovo inizio (Cracovia, la casa di Castore).