Carlo Scarpa ha solo progettato l’entrata all’Università di Venezia, che è stata costruita postuma da Sergio Los, nel 1984. La porta costituisce, in uno dei primi luoghi d’incontro tra la città e chi la visita, una sorta di dichiarazione di principio che Venezia afferma contro chi la definisce reazionaria e immobile, ostile al cambiamento.
Se Carlo Scarpa ha solamente potuto immaginare la resa che la sua opera architettonica avrebbe avuto sulla città, Guido Guidi con le sue fotografie ha potuto cogliere appieno quella seconda vita che gli sguardi e l’atmosfera regalano alle opere di urbanistica.
Proseguimento del lavoro svolto alla Tomba Brion (pubblicato con Hatjie Cantz nel 2011, potete trovarlo qui), Guidi ha ritratto le varianti determinate dalla luce sul cemento e i gradini nelle diverse ore del giorno e nei diversi mesi dell’anno, e quel mobile sollievo che l’ombra regala ad ogni architettura, proiettandone a terra la geometria cangiante.