Questo prima grande monografia di Sarah Jones presenta saggi di Brian Dillon e David Campany, oltre a una conversazione tra la fotografa e A. M. Homes, estrapolata dalla rivista Frieze e datata 2008. La raccolta contiene dei lavori che sono stati sviluppati nell’arco di quindici anni, inclusi molti mai pubblicati. La sequenza di immagini scelte e disposte in occasione della pubblicazione prende in considerazione: stereografie, nature morte e ritratti. Dal progetto sui consultori degli psicanalisti ai dittici di “The Rose Gardens”, questa raccolta guarda ai propri soggetti e li spoglia fino a raggiungere una verità emotiva.