Il nuovo straordinario libro d’artista di ungjin Lee, Voice, comprende 46 fotografie di grandi dimensioni realizzate nel 2018 e nel 2019. Mentre le fotografie sono state originariamente scattate in deserti, montagne, oceani e pianure, l’artista scrive: “Le mie immagini dovrebbero essere viste come metafore, un forma di meditazione. Non raffiguro paesaggi o natura. Il deserto mi permette di vedere il mio io interiore e il mio obiettivo è creare immagini di ciò che sento lì: l’eterno senso di essere aperto e presente al mondo.
Il lavoro di Lee ha ampliato i confini del processo fotografico per creare immagini che sono allo stesso tempo materiche e minimaliste. Dopo aver stampato un’immagine su cotone emulsionato a mano o carta di gelso, ne altera la finitura, utilizzando processi tecnologici che si traducono in un’immagine distinta e ad alto contrasto.