Costruiamo la nostra realtà raccontando storie. Quando queste vengono minacciate da qualcosa che sembra renderle inconsistenti, istintivamente troviamo il modo per ridefinirle o per escludere l’elemento di disturbo. Rosie Heinrich, partendo con il suo lavoro dalla crisi economica islandese del 2008, che lei definisce “crisi culturale”, arriva a creare un ritratto approfondito e coerente del modo in cui i cittadini hanno reagito al crollo della storia a cui avevano creduto fino ad allora.
Il libro combina le fotografie con i testi riarrangiati delle conversazioni registrate in Islanda, che acquistano qui uno stampo quasi performativo, dal momento che Heinrich li manipola attivamente con note e commenti.