Wolfgang Tillmans

“Dalle prime immagini di calze che si asciugano su un termosifone ai campi più recenti di colore lucido creati in camera oscura, tutto il lavoro di Tillmans pone questa domanda: come renderlo nuovo?” -The Guardian Questa pubblicazione accompagna l’indagine della Fondation Beyeler sul grande innovatore fotografico Wolfgang Tillmans (nato nel 1968). Tillmans si è fatto un nome per la prima volta all’inizio degli anni ’90, con fotografie che hanno catturato un’intera generazione e una cultura giovanile di cui faceva parte, e che ora sono immagini iconiche di quell’epoca. Tuttavia, ha rapidamente ampliato la sua attenzione, creando opere con e senza fotocamera, producendo c-prints, come stampe a getto d’inchiostro su carta o come fotocopie. Alcune di queste fotografie acquisiscono una qualità scultorea, simile a un oggetto. Tillmans ha anche sviluppato nuovi modi compositivi, formali e anti-gerarchici per installare i suoi quadri negli spazi. Questo volume sostanziale, rilegato in tela, offre una panoramica completa dei suoi successi. Wolfgang Tillmans (nato nel 1968) ha iniziato la sua carriera nella fotografia documentando la scena rave di Amburgo alla fine degli anni ’80. Le sue prime immagini furono stampate su fotocopiatrici digitali e, a metà degli anni ’90, vivendo a Londra e poi a New York, Tillmans iniziò a mettere in primo piano le proprietà lo-fi delle sue immagini stampate mostrandole appuntate o fissate con nastro adesivo alle pareti della galleria. Nel 2005, in una mostra alla galleria Maureen Paley intitolata Truth Study Center, ha ulteriormente esteso questo approccio esponendo fotografie accanto a ritagli di giornali, opuscoli e altri tipi di stampati, su vetrine di legno su misura. Questa installazione ha anche portato alla ribalta temi più politici nella fotografia di Tillmans. Nel 2011 si è recato ad Haiti per documentare gli sforzi di ricostruzione a seguito dei terremoti dell’anno precedente.